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Oggimedia intervista Giada Valenti : 26/11/2013

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Quando musica e voce fanno sognare . Oggimedia intervista Giada Valenti
 
26 novembre 2013
 
È la splendida voce di Giada Valenti che quest’anno ha intonato  l’inno nazionale italiano sia al Gala 2013 della Fondazione Nazionale Italo-Americana (NIAF) che alle celebrazioni del Columbus Day a New York.
 

Ma Giada Valenti non è soltanto una cantante per le occasioni speciali, con la sua voce eccezionale  affascina, ormai, dal 2004 sia gli italo-americani che gli americani stessi. ll suo soul, molto accattivante ed originale, definito pop con sfumature jazz, l’ha resa molto popolare ed amata. Le sue canzoni, di cui è anche spesso autrice, sono molto suadenti e melodiose, capaci di entrare, attraverso tutti i sensi, nella testa e nel cuore di chi ascolta. Una vera armonia che rilassa ed affascina.

La cantante, all’anagrafe Cristina Giorgi, è nata a Portogruaro e, dopo aver conseguito il diploma in musica al Tartini di Trieste, iniziò la sua carriera professionista di cantante in Italia. Dopo aver lavorato in diverse nazioni europee, si è trasferita negli USA. Qui GiadaValenti ha subito conquistato il cuore degli americani e degli italo-americani.

Tra i suoi CD ricordiamo “Italian Signorina” (2005) e “And I love you so” (2008).

Giada Valenti ama il contatto diretto con il pubblico e preferisce comunicare la sua musica nei teatri. Tra i suoi show, sempre sold out, ricordiamo nel 2009 “Tribute to love”, all'Hilton Casino & Resort di Atlantic City, e nel 2010 "An Evening with Giada Valenti” a Broadway (NY). Al Feinstein’s, presso il Regency di NYC, ha presentato con successo, svariate volte, uno spettacolo intitolato “Tributo alle grandi dive d’Europa”, cantando le più famose canzoni di Edith Piaf, Marlene Dietrich, Dusty Springfield, Shirley Bassey, Mina ed Ornella Vanoni.  

Lo scorso anno la cantante è  stata premiata al gala dell’Italian American Labor Council per l’impegno nel promuovere la cultura italiana con la propria musica in America. Giada Valenti scrive con regolarità dei suoi viaggi negli USA e delle bellezze dell’Italia nel suo blog “Giada Valenti: From Italy to NYC With Love” (www.giadavalenti.blogspot.com) molto popolare e letto fra i suoi fan.

Oggimedia ha intervistato l'artista dopo la sua ultima performance di novembre, “From Venice with love”, con la quale ha ottenuto uno straordinario successo alla St. John University nel Queens (NYC).

 

Signora Valenti, partiamo dagli inizi della sua carriera in Italia. Quali sono state le sue principali esperienze italiane?  

«Beh direi una serie di concorsi canori, come Castrocaro Terme che mi ha permesso di lavorare con Angelo Valsiglio, compositore dei primi successi di Laura Pausini. È stata una meravigliosa gavetta».

E dopo l’Italia?

«Grazie alla mia partecipazione a vari concorsi fui selezionata per un tour in Svizzera dove ho conosciuto il mio manager. Successivamente mi trasferii in Olanda. Qui ho firmato il mio primo contratto discografico con la BMG. Ma non ero sufficientemente appagata e u così che, alla ricerca di nuove collaborazioni musicali, mi trasferii a Londra, dove mi venne offerto un Contratto con un editore per scrivere canzoni».

Perché ha scelto gli USA come palcoscenico definitivo della sua musica? 

«Dopo aver mandato alcune canzoni in giro per il mondo, sono stata invitata a New York dal team del leggendario Clive David. Lavorai con loro per un anno e poi decisi di rimanere in America. Amo questo paese che offre opportunità a chi vuole rischiare e provare ad afferrarle».

Com'è il suo rapporto con la musica americana e con gli italo-americani? 

«La musica Americana è oramai la musica che sentiamo dovunque. Gli artisti famosi appartengono al mondo. Celine Dion, Michael Bolton, Byoncee, Lady Gaga, Christina Aguilera, Michael Buble. La lista è lunga e li ascoltiamo anche in Italia. Gli Italo-Americani sono stati una grande scoperta per me. In molti non parlano più l'Italiano, non sono mai venuti in Italia, ma dopo i miei concerti vengono a dirmi che sono Italiani, con passione e orgoglio. Mi hanno fatto apprezzare la mia italianità. Il loro orgoglio di essere Italiani ha fatto rinascere il mio orgoglio di essere Italiana. Ora quando canto l'Inno Nazionale Italiano agli eventi ufficiali sento nel cuore l'amore per il mio paese. L'ho imparato qui, dagli Italo-Americani».

Sentiamo una certa commozione nella sua voce, ma ci interessa l’America. Quali sono stati i momenti più importanti della sua carriera artistica negli USA?

«Di certo cantare l'Inno Nazionale Italiano in presenza del Presidente Americano Barak Obama, ricevere I complimenti di Nancy Pelosi al NIAF di Washington e i complimenti dal Presidente del Senato Pietro Grasso. Ma anche ricevere diversi premi qui in America per il mio lavoro di musicista e promotrice della cultura Italiana con i miei concerti. L'esibirmi con regolarità nel famoso club di NYC Feinstein's.  Ed essere stata selezionata dal leggendario produttore e vincitore di 14 Grammy Awards, Phil Ramone, per un Musical. Avere un team incredibile al mio fianco. Queste sono le piccole o grandi soddisfazioni che mi scaldano il cuore quando mi prende la malinconia».

Quali sono i suoi autori preferiti italiani ed internazionali?

«Di certo Gino Paoli, Lucio Dalla e Renato Zero. Ma direi tutti i cantautori Italiani del presente e del passato. Abbiamo la melodia nel DNA. Della musica internazionale Breil, Bacharach, Henry Warren, i Carpenters, i Beatles, i Doors, Michael Bolton.  Ma non solo, adoro anche la musica country americana».

Sia negli USA che in Europa si assiste ad un graduale declino delle vendite di album, soppiantati dall'ascolto dei singoli tramite download e dalle nuove fruizioni in streaming. Ritiene che il vecchio modo di proporre la musica sia tramontato? Se sì a quali mezzi si affida?

«I tempi sono cambiati. Oramai I CD si vendono solo dopo i concerti. C'e' sempre il desiderio di portare a casa un ricordo autografato. I nuovi canali di vendita permettono di vendere la musica anche in parti remote del mondo, dove non siamo mai stati. Io, ad esempio, ho fan in Cina dove non sono mai andata. Bisogna adeguarsi. Il mondo cambia, ma la passione per la musica no. Io, comunque, amo i tempi moderni e bisogna essere flessibili se si vuole far conoscere la propria musica e stare sul mercato».

In cosa consiste il suo progetto "From Venice With Love"?

«È un progetto per la televisione americana PBS. Sono stata invitata a filmare il mio concerto "From Venice With Love". Sarà spettacolare. Verrà costruito per il concerto un bellissimo set dal grande scenografo americano Tom Lenz e mi esibirò con un orchestra completa condotta dal famoso arrangiatore Chris Walden. Produttore musicale per il CD e il DVD di questo progetto  sarà il leggendario produttore e musicista Gregg Field. Gireremo poi filmati anche a Venezia, che verranno aggiunti allo speciale televisivo durante i missaggi a Los Angeles. La PBS userà lo speciale televisivo in America per promuovere un tour negli Stati Uniti. È un progetto che mi permetterà di promuovere la mia musica a molte più persone che amano la nostra cultura, musica, lingua e il nostro bel Paese. Un'opportunità unica di promuove anche prodotti del made in Italy con i concerti».

Quali i suoi progetti per il futuro ed il sogno che vorrebbe poter realizzare?

«Continuare a promuovere l’Italianità nel mondo, con la mia musica ed i miei concerti. Canto e parlo in 5 lingue. Credo che la comunicazione sia fondamentale e la musica lo fa in modo universale ed unico. Spero di poter inspirare i miei fan alla conoscenza, imparare nuove lingue, essere aperti e rispettare le diversità. Promuovo l'amore con la mia musica. Ed è ciò che amo della musica, l'intensità delle emozioni che regala, l'unità che è in grado di creare. Amo sapere che i miei fan diventano amici tra di loro attraverso la mia musica».

Esiste ancora il sogno americano?

«Parli con una sognatrice nata. Non è facile, ma se uno si tira su le maniche e ci prova con convinzione, cuore, passione, sì, il sogno esiste. Bisogna essere pronti a sacrificarsi, a mettersi in gioco e migliorarsi. Ma ci deve essere la passione per quello che si sogna ed ama e questo ci spinge a vivere il sogno. Se il sogno è solo quello di fare soldi e diventare famosi, alle prime difficoltà ci si ferma e ci si arrende, poiché i soldi non vengono subito e le difficoltà sono tante. Nulla è facile in questo mondo».

Ha un consiglio da dare agli italiani in questo momento di crisi tanto politica che di prospettive future?

«Noi italiani amiamo buttarci giù e ci auto-commiseriamo. Promuoviamo anche all'estero le cose negative del nostro paese. Tendiamo a vedere l'erba del vicino più verde della nostra. Nessun Paese è perfetto. La crisi è dovunque e bisogna credere nel cambiamento e restare positivi. Amo la mentalità americana. Quì Il bicchiere è sempre mezzo pieno».

Un ultimo consiglio a chi volesse intraprendere la carriera di cantante. Quali pensa siano le doti principali per farlo? 

«Prime  fra tutte la passione e la perseveranza. Io non sono nata facendo questo lavoro, ma ho cercato le opportunità per fare quello che amo così tanto. Occorre poi riconoscenza per chi ci aiuta. Da soli non andiamo da nessuna parte. Io ringrazio Dio, i miei genitori, i miei fan, il mio team, i miei musicisti. Il talento è un dono di Dio. Io odio l'arroganza, l'invidia e la maleducazione. Sono una sognatrice e credo nella bellezza del mondo e della gente. Bisogna essere sempre pronti e preparati e la gavetta aiuta a farsi le ossa. Grazie a anche a te, caro Guido, per questa opportunità».

Grazie a lei signora Valenti per l’intervista. La sua passione ed il suo impegno per la musica sono quanto meno pari al suo talento e sono convinto che la sua voce, oltre che essere ambasciatrice dell’italianità nel mondo, riuscirà sempre a darci, anche per il solo tempo dell’ascolto, quella serenità e quella felicità che tutti ricerchiamo.

https://myspace.com/giadavalenti/music/song/and-i-love-you-so-27860308-27661522

Guido Francesco Guida

Source : oggimedia.it/le-interviste/9029-quando-musica-e-voce-fanno-sognare-oggimedia-intervista-giada-valenti.html